LA "PLATE-FORME" D'ARCHINOV

Gino Cerrito


La "Piattaforma" redatta probabilmente da Pietro Archinov (e appunto perciò per lungo tempo presentata come sua opera personale) venne discussa per vari anni da un numeroso "gruppo di anarchia russi in esilio" cui per qualche tempo si aggiunsero persino alcuni giovani polacchi. La sua pubblicazione in lingua russa (e in lingua francese) apparve nel novembre del 1926 sotto il titolo Plate-Forme d'organisation de l'Union Generale des Anarchistes - Projet, ed. des oeuvres internationales des éditions anarchistes-Libraire internationale, Parigi 1962, pp. 32.

All'edizione francese dell'opuscolo era aggiunto un Suplement à la Plate-Forme de l'Union Générale des Anarchistes - Questions et Réponses di 15 pp., con cui il gruppo "Dielo Truda" presentatore del progetto (formato da P. Archinov, N. Makhno, Volevsky, Linsky e I. Mett) contestava alcune osservazioni mosse al medesimo nel corso della discussione.

In realtà, la presentazione ufficiale del progetto era stata preceduta anche da diversi articoli esplicativi, pubblicati in "Dielo Truda" da P. Archinov, da N. Makhno e da altri membri del gruppo, in favore del problema e contro l'idea stessa dell'organizzazione mista propugnata da un gruppo di anarchici russi fra cui primeggiava Volin e da S. Faure, essendo l'organizzazione mista o di "sintesi" la caratteristica costituzionale dell'Union Anarchiste costituita in Francia nel 1920. È chiaro quindi che, già prima della sua pubblicazione, la "Piattaforma" era conosciuta nelle sue linee generali dagli anarchici e particolarmente da quelli residenti in Francia. Da alcuni di costoro essa era stata classificata un progetto di costituzione di una specie di partito anarchico internazionale, rispondente alle istanze di quella parte del movimento particolarmente influenzata dalla Rivoluzione russa o piuttosto dall'efficientismo dei bolscevichi. Dopo la sua pubblicazione e l'invito alla discussione fatto dal gruppo proponente vi fu un periodo di disorientamento, come dimostra fra l'altro, il resoconto stesso delle prime riunioni organizzate dal gruppo "Dielo Truda" a Parigi nei mesi di febbraio e marzo 1927. Caratteristici gli interventi imprecisi e confusi di vari militanti contrari ad un'organizzazione accentrata, ma favorevoli ad una revisione efficientista dell'anarchismo, come si può dire per gli stessi membri del gruppo italiano Pensiero e Volontà che più tardi contribuivano all'insabbiamento del progetto (U. Fedeli, Principi e metodi dell'organizzazione, in "Volontà", 1948-1949, a.III, n.4-5 e 6-7).

Intanto, ai primi del 1927, il gruppo russo di Volin pubblicava a Parigi in lingua russa e in francese la sua lunga Réponse e i giovani redattori della rivista "L'Anarchie" promuovevano una specie di inchiesta internazionale sul ruolo dell'organizzazione anarchica, in ordine al progetto piattaformista. All'iniziativa rispondevano numerosi militanti assai noti (M. Nettlau, S. Faure, J. Grave, Volin ecc.), i cui articoli tradotti nelle diverse lingue e pubblicati da vari periodici (es. M. Nettlau, Il progetto di costituzione di un partito anarchico internazionale, scritto il 4 aprile 1927 e ripreso dal quindicinale parigino "La Diana" del 30 maggio 1927), contribuivano ad una prima chiarificazione. Nell'ottobre del 1927, interveniva nella discussione Errico Malatesta con un lungo articolo pubblicato da "Le Réveil - Il Risveglio" di Ginevra, subito ristampato in opuscolo a Parigi (ed. del "Gruppo di Studi Sociali", 1927, pp. 32) insieme con Partito anarchico di M. Nettlau e Il principio dell'organizzazione alla luce dell'anarchismo di L. Galleani, sotto il titolo di Organizzazione e Anarchia. Con il medesimo titolo veniva quindi ristampato in francese da l'oeuvre internationale des éditions anarchistes (Parigi, 1927, pp. 16), mentre Camillo Berneri e Luigi Fabbri pubblicavano a loro volta degli attacchi contro la "Piattaforma" nel "Martello" di New York, ne "La Protesta" di Buenos Aires e altrove, definendo così in maniera decisiva l'atteggiamento del gruppo "Pensiero e Volontà" di cui facevano parte. A chiarire ulteriormente la situazione interveniva altresì Maria Korn (Maria Goldshmidt), con un interessante "pezzo" dal titolo Due tendenze, pubblicato in russo da "Dielo Truda" e ripreso quindi da diversi altri periodici anarchici. Perfettamente rispondente al suo noto orientamento kropotkiniano, lo scritto della Korn contestava ogni organizzazione centralista fondata sulla "responsabilità collettiva" e si poneva sullo stesso piano della Réponse di Volin.

Di fronte a un così massiccio schieramento il gruppo "Dielo Truda" era costretto a scegliere una linea di difesa talora traballante nei confronti degli esuli russi e dei militanti degli altri paesi, ai quali ultimi rispondevano particolarmente i membri più conosciuti del gruppo, cioè N. Makhno (che indirizzava una lettera aperta a Malatesta, pubblicata contemporaneamente alla risposta di questi su "Le Réveil - Il Risveglio" del 14 dicembre 1929, cioè con un ritardo dovuto all'impossibilità obiettiva di Malatesta di recepire subita la nota) e P. Archinov.

La polemica diminuì progressivamente d'intensità per effetto anche di avvenimenti internazionali di notevole importanza, come i successi progressivi del partito nazista in Germania, la svolta sempre più marcatamente autoritaria del regime staliniano come conseguenza del "partito unico", dell' "unità" obbligatoria e della "disciplina" ideologica e tattica. Questi fatti, insieme all'eco suscitata dagli interventi di Malatesta, facevano diminuire l'interesse per il progetto. Infine, l'atteggiarnento filobolscevico di Archinov e il suo rientro in U.R.S.S. diedero alla "Piattaforma" il colpo di grazia.


[Testo da "Il ruolo della organizzazione anarchica", Gino Cerrito, 1973]


Return to The Nestor Makhno Archive

Other pages connected to this site:

Anarchist Groups & Organizations

An Anarchist Reader

L@ Pagin@ di nestor mcnab